Non aspettarti scontri a fuoco sulla luna
La terza stagione di For All Mankind, il dramma spaziale alternativo creato da Ronald D. Moore, Ben Nedivi e Matt Wolpert, è stato presentato in anteprima venerdì su Apple TV Plus.
La nuova stagione, ora ambientata nei primi anni ’90, si concentra ancora una volta sulla corsa tra Stati Uniti e Unione Sovietica per colonizzare Marte, ora affiancata da un terzo concorrente nella forma del carismatico miliardario tecnologico Dev Ayesa (Edi Gathegi di The Harder They Autunno e X-Men: prima classe).
Immagine: raccolta di criteri
Le storie di storia alternativa sono divertenti esempi per eccellenza di narrativa speculativa, che esplorano il nostro mondo e la nostra natura al di fuori dei limiti della realtà attuale, della natura fisica e della storia registrata. Tuttavia, alcune delle decisioni di narrazione e le scelte creative dietro di esse non significano molto se il pubblico non ha familiarità con la storia in questione come si è effettivamente verificata. Questo è tutto da dire: se ti piace il dramma dell’ingegneria, l’esplorazione dello spazio e la profonda connessione umana tra i due, perché non fare una ripresa nel documentario del 1989 For All Mankind?
Diretto dal giornalista-regista Al Reinert (fatto divertente: ha scritto le sceneggiature di Apollo 13 e Final Fantasy: The Spirits Within), il film si apre con filmati e audio del discorso del presidente John F. Kennedy del 1962 alla Rice University in cui dichiarava gli Stati Uniti intento a far atterrare un uomo sulla Luna prima del 1970. Combinando filmati d’archivio delle missioni di volo spaziale con equipaggio Apollo dal lancio dell’Apollo 7 del 1968 all’Apollo 17 del 1972, nonché testimonianze audio di 24 degli astronauti che hanno partecipato al programma, Reinert’s For All L’umanità è l’antitesi di un dramma spaziale iperbolico. È invece una testimonianza serena e stimolante della meraviglia dell’esplorazione spaziale e del potere della cooperazione umana, e un film che fa riflettere che mette in netto rilievo la fragilità esistenziale del nostro pianeta.
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Accompagnato da una bellissima colonna sonora per gentile concessione del leggendario Brian Eno, For All Mankind non è solo una lettera d’amore per il pionieristico successo del programma spaziale Apollo, ma è anche la rara esperienza cinematografica che può ispirare un’intensa reazione estetica non dissimile dal effetto panoramica. Per chi non lo conoscesse, l’effetto d’insieme è un cambiamento cognitivo nella consapevolezza riportato da diversi astronauti mentre osservano la scala relativamente piccola della Terra rispetto alla vastità dello spazio esterno. È un sentimento commovente, che risuona in ogni minuto della durata del film.
Se stai cercando un film spaziale profondamente tranquillo e stimolante da guardare che equilibri l’azione roboante e la suspense guidata dai personaggi della serie Apple TV Plus, semplicemente non c’è scelta migliore di For All Mankind del 1989.