Il gatto con gli stivali: il trailer di L’ultimo desiderio mette in mostra uno stile familiare stilizzato, stravagante, anime-incontra-fumetti
Sono passati più di 20 anni da quando l’originale Shrek è uscito nei cinema, quindi non è una vera sorpresa che la sua continua serie di spin-off e follow-up si stia evolvendo, visivamente e narrativamente, lontano dal loro stile originale. Ma è un po’ sorprendente vedere la loro ultima direzione. Il trailer dell’ultimo spin-off di Shrek, Il gatto con gli stivali: l’ultimo desiderio, inizia con il solito aspetto CG che è diventato familiare in diverse uscite de Il gatto con gli stivali, tra cui il sequel diretto al video I tre Diablos, il film interattivo di Netflix Il gatto in Book: Trapped in an Epic Tale e la serie TV del 2015 Le avventure del gatto con gli stivali.
Poi, improvvisamente, il frame rate cambia e l’azione diventa staccata, come se fosse filtrata da una luce stroboscopica. Gli sfondi scompaiono in una sfocatura di linee di movimento in stile anime e i colori si appiattiscono, con un effetto retroilluminato che fa risaltare i personaggi contro gli sfondi luminosi e semplici. Sì, sembra che un altro team di animatori stia seguendo le orme di Spider-Man: Into the Spider-Verse, incorporando un senso di stilizzazione degli anime e arte dei fumetti 2D in una serie precedentemente nota per il suo aspetto 3D lucido.
Immagine: Animazione DreamWorks
I registi dell’animazione hanno parlato molto ultimamente di “combattere il computer” per realizzare film più stilizzati e visivamente idiosincratici. Da quando Pixar ha sostanzialmente inchiodato l’animazione al computer fotorealistica con The Good Dinosaur del 2015, gli animatori si sono mossi nella direzione opposta, lavorando per rendere i film animati più fumettistici, espressivi e giocosi, come visto quest’anno in film come Turning Red e The Bad Guys. (Il personaggio del lupo in questo trailer del Gatto con gli stivali è quasi una suoneria morta per Mr. Wolf di The Bad Guys.) Spider-Man: Into the Spider-Verse del 2018, con i suoi infiniti esperimenti visivi e narrativi, è andato molto oltre nella stilizzazione rispetto la maggior parte, e ha ottenuto l’entusiasmo della critica e un premio Oscar per il miglior film d’animazione.
Era inevitabile vedere altri animatori provare alcuni dei trucchi visivi di Spider-Verse, ma a causa dei tempi di produzione lunghi anni coinvolti nell’animazione, il lancio di quei primi omaggi visivi è stato relativamente lento. Vedere questo stile nell’ultimo spin-off di Shrek è particolarmente strano, tuttavia, dato quanto è diventato consolidato l’aspetto di quel franchise negli ultimi due decenni.
Il gatto con gli stivali: l’ultimo desiderio vede ancora una volta Antonio Banderas nei panni del gatto del titolo, uno spavaldo spaccone che si ritira dopo aver realizzato di essere arrivato all’ultima delle sue nove vite. Quando viene a sapere di una “mitica stella dei desideri” che potrebbe ridargli la vita, si allea con la vecchia nemesi Kitty Softpaws (Salma Hayek Pinault) e un cane abbaiante di nome Perrito (What We Do in the Shadows’ Harvey Guillén) per cercare la stella . Florence Pugh, John Mulaney e Wagner Moura recitano nel ruolo di alcuni dei cattivi che seguono il trio.
Il gatto con gli stivali: l’ultimo desiderio sarà presentato in anteprima nelle sale il 21 dicembre, con DreamWorks che promette “anticipazioni anticipate” in alcuni mercati il 26 novembre.