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La scena post-crediti di Thor: Love and Thunder introduce una certa concorrenza

Thor si è fatto dei potenti nemici

L’ultima avventura di Thor lo porta in un viaggio di maturità e scoperta di sé. Si riunisce con vecchi amanti, fa nuove amicizie e si fa nuovi nemici. Naturalmente, le cose non finiscono con i crediti; proprio come la maggior parte dei film Marvel, Thor: Love and Thunder ha una rivelazione in più nascosta nei suoi titoli di coda.

Love and Thunder presenta due scene di titoli di coda. Il primo avviene a metà dei titoli di coda, mentre il secondo avviene dopo che sono finiti tutti. La prima sembra la presa in giro più importante, ma per la seconda vale comunque la pena restare.

[Ed. note: This post contains spoilers for Thor: Love and Thunder.]

Thor: Love and Thunder comporta la morte di parecchi dei, come potresti immaginare da un film in cui l’antagonista si chiama Gorr the God Butcher. Tuttavia, sono i rapporti di Thor con Zeus che lo portano nelle acque più calde quando i titoli di coda scorrono. Nella prima scena post-crediti, vediamo Zeus, sopravvissuto a un fulmine al petto, che ordina con rabbia a Ercole di abbattere Thor. In questa breve scena, Hercules è interpretato da Brett Goldstein, meglio conosciuto per il ruolo dello sboccato Roy Kent in Ted Lasso.

Anche se questa è la prima volta che Hercules compare nell’universo cinematografico Marvel, è un volto familiare nelle storie di Thor della Marvel e nel più ampio universo dei fumetti Marvel. Introdotto negli anni ’60 come combattente devoto rivale di Thor, Hercules divenne un personaggio regolarmente ricorrente, salendo ai ranghi dei Vendicatori, dei Guardiani della Galassia e persino di alcune sue serie soliste. È anche – fedele ai costumi sociali degli antichi greci – tra i ranghi dei personaggi queer della Marvel, e attualmente sta uscendo con il supereroe (ed ex fidanzato di Kate Bishop) Marvel Boy.

Hercules si lancia in una battaglia per afferrare Marvel Boy per i risvolti e baciarlo in Guardians of the Galaxy # 6 (2020).

Immagine: Al Ewing, Marcio Takara/Marvel Comics

Nella scena post-crediti, Love and Thunder conclude la storia di Jane Foster mostrandola alle porte del Valhalla. È confusa quando arriva lì, ma viene subito accolta da Heimdall, che sembra essere ancora relegato al compito di portiere anche nell’aldilà. Ora, come esattamente Jane sia arrivata al Valhalla dopo non essere morta in battaglia ma dopo di essa, anche se ci è stato detto che non conta, nessuno lo sa.

Jane è andata anche nel Valhalla nei fumetti, dopo aver lanciato Mjolnir al centro del sole per sconfiggere uno dei più grandi nemici di Asgard e, senza il suo potere divino, ha ceduto alle devastazioni del cancro. Ma prima che potesse varcare i suoi grandi cancelli, il Padre di Tutti fu spinto dal suo sacrificio a combinare la propria forza di Odino con il fulmine di Thor per riportare in vita Jane. È tornata alla chemioterapia e il suo cancro è andato in remissione abbastanza a lungo da permetterle di cavalcare il vento come il Mighty Thor un’ultima volta nella Guerra dei Regni e successivamente diventare la nuova Valchiria.

Ora, nel mondo del MCU, le macchinazioni dei programmi e degli stipendi degli attori hanno una presa molto maggiore sul fatto che i personaggi tornino dalla morte, ma basti dire: solo perché Jane è nel Valhalla ora non significa che non lo faremo mai rivederla.

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