La serie narrata da David Attenborough inizia con i dinosauri acquatici perché prendono a calci in culo
Gli oceani del nostro pianeta possono essere o meno la vera “frontiera finale”, ma un tempo erano la dimora dei migliori dinosauri che la Terra aveva da offrire. Chiunque abbia visto un film di Jurassic Park o “documentari” mesozoici come Walking with Dinosaurs lo sa; in parole povere, i dinosauri sottomarini assolutamente strappano.
Forse è per questo che il nuovo programma Prehistoric Planet di Apple TV Plus inizia con i GOAT in “Coasts”, il suo primo episodio. L’ultima docuserie che ha unito la CGI all’avanguardia (che ha coinvolto talenti che hanno lavorato a progetti come Il re leone e Il libro di Boba Fett del 2019) con habitat scenici è qui per creare un’esplorazione fotorealistica della vita sopra e sotto l’acqua 66 milioni di anni fa, dare o avere.
In questo periodo Cretaceo, la vita era semplice e governata dai dinosauri. E chi meglio dei dinosauri oceanici per rappresentare la maestosità della specie, come narra il grande Sir David Attenborough in persona? Il protagonista di tali episodi (e dell’epico Jurassic World Sea World jump) è Mosasaurus, tra i più grandi animali marini di tutti i tempi. Ma qui ci sono tutti i tipi di divertimento, incluso il Tuarangisaurus, che evoca un mostro da incubo di Loch Ness con il suo sorriso goffo e dai denti aguzzi.
Immagine: Universal Pictures
La bellezza di tali creature sottomarine è il fatto che prendono a calci in culo quasi in ogni aspetto. Sono enormi, fluidi e quasi ingestibili. Ogni volta che Sir Attenborough menziona che l’area che stiamo osservando è “la patria dei predatori oceanici”, sai che ti divertirai, anche se non sai mai come. Con la fisica e la scala così diverse per queste creature, le regole come le conosciamo per momenti come questi sembrano inadeguate.
Lucertole giganti aprono la bocca per un cucciolo di pesce solo per Prehistoric Planet per organizzare una lezione che non avremmo mai visto arrivare (i veri fan dei Mosasaur di Hoffman sanno cosa sta succedendo). Significa vedere un feroce rettile riposare in superficie e fare la faccia da feroce prima che inizi immediatamente a litigare con un maschio più giovane. Questo è il massimo dell’intrattenimento, gente!
Prehistoric Planet non è immune da alcuni dei problemi che affliggono i documentari di questo genere. Mentre la serie – prodotta da Jon Favreau e dai produttori di Planet Earth – promette “le ultime conoscenze paleontologiche”, è altrettanto veloce assecondare i cliché drammatici del genere. Nel mondo di Prehistoric Planet, ogni vignetta è un’epopea drammatica. Puoi dire come cambieranno le maree in base a come risponde l’orchestra in aumento. Come spesso ci ricorda la roca e rassicurante narrazione di Attenborough, “pochi arrivano così lontano” come i pochi dinosauri che vediamo floppare, correre e cadere attraverso scontri culminanti, vivendo a malapena per dino un altro giorno.
Immagine: Apple TV Plus
Immagine: Apple TV Plus
Ma con quei momenti triti arrivano anche i grandiosi cinematografici: un dinosauro che emerge da una nuvola di polvere dopo una colluttazione o ammoniti che convergono in un banco per accoppiarsi e bioluminescenza. Mentre osserviamo i dinosauri maturi fare un lavoro veloce con le tartarughe, sembra un vero miracolo che le tartarughe siano mai arrivate sull’acqua della riva su cui sono nate, per non parlare dei nostri tempi.
“Coasts” non si concentra esclusivamente sui dinosauri acquatici; come suggerisce il titolo, trascorriamo molto tempo nel luogo in cui la terra incontra il mare, e la scelta è intelligente. Non solo mostra meglio l’abilità animata di Prehistoric Planet: la CGI è un miscuglio, con i dinosauri acquatici che si dimostrano tra i più difficili da renderizzare a causa delle onde dell’oceano e del fatto che sono troppo tosti per essere catturati perfettamente – annuisce nell’ambito della serie.
Il pianeta preistorico ci ricorda che gli ecosistemi terrestri e marini sono tutti interconnessi, mentre osserviamo dinosauri simili a uccelli librarsi sugli oceani prima di rifugiarsi sugli alberi. Con così tanto terreno da coprire, la serie li suddivide in biomi che compongono i cinque episodi totali, e suddivide ulteriormente quei capitoli in brevi scorci di una mini narrativa istruttiva sui pericoli in un mondo di dino-eat-dino.
Dopotutto, mentre il Tyrannosaurus rex può essere il principale predatore sulla terraferma, quando fa una nuotata con i suoi piccoli, è suscettibile al Mosasaurus tanto quanto lo siamo noi. “Coasts” è un buon punto di ingresso per il resto della serie, dalle luci più pacifiche e scintillanti di una bioluminescenza che si sincronizza in modo che due creature possano accoppiarsi al fatto che i più grandi predatori del pianeta sono stati spesso trovati come fossili con denti di i loro rivali incastonati nei loro crani. Come dice Attenborough, gli oceani sono uno degli habitat più ricchi della terra. “Coasts” è solo l’inizio della loro esplorazione.
Prehistoric Planet sarà presentato in anteprima su Apple TV Plus con “Coasts” il 23 maggio. Un nuovo episodio esce ogni notte per il resto della settimana.