Una conversazione con Colbert su Tick, Tick… BOOM! diventa filosofico
La recente apparizione di Andrew Garfield in The Late Show con Stephen Colbert ha caratterizzato molti canti e storie su Lin-Manuel Miranda, che ci si può aspettare da un attore che promuove il suo nuovo musical. Ma la conversazione su tick, tick… BOOM!, una biografia musicale basata sull’opera di Jonathan Larson, l’autore di Rent, alla fine si è rivolta al dolore.
Non è esattamente una svolta sorprendente, dato sia l’argomento che le persone che hanno la conversazione. Larson è morto tragicamente giovane a 35 anni per una malattia cardiaca curabile, la mattina della prima esibizione in anteprima Off-Broadway di Rent. La morte fa parte della storia, che è collegata a Garfield, che ha tragicamente perso sua madre nel 2019. Ma è un argomento che è felice di sollevare, e a partire dalle 4:19 nel video qui sopra, dice a Colbert perché.
“Mi piace parlarne”, dice Garfield con un sorriso triste. Definisce il dolore come “l’amore inespresso” che proviamo per una persona, anche una persona che sapeva bene di essere amata ogni giorno. “Non abbiamo mai abbastanza tempo con ciascuno, giusto? Non importa se qualcuno vive fino a 60, 15 o 99 anni. Quindi spero che questo dolore rimanga con me, perché è tutto l’amore inespresso che non sono riuscito a dirle. E glielo dicevo ogni giorno. Glielo dicevamo tutti ogni giorno».
È un sentimento davvero commovente. Ospite consumato, Colbert permette a Garfield di elaborare il suo dolore. La sua domanda specifica, sull’uso dell’arte per elaborare il dolore, è qualcosa che Colbert stesso ha sperimentato. In un saggio del 2015 per GQ, Colbert ha discusso dell’incidente aereo che ha ucciso suo padre e due fratelli quando aveva solo dieci anni. Facendo teatro al college, Colbert ha descritto di “condividere il mio dolore con tutti quelli che mi circondano”, dicendo che la recitazione era “terapia tanto quanto qualsiasi cosa”.
Non è che l’arte possa alleviare il dolore, sembra che Garfield e Colbert si sentano. Ma può aiutare a dare un senso all’impossibile.